Science (Philosophy) & Care

Prof. Marco Lamanna, Universität Luzern.

Se per scienza consideriamo la filosofia (che è il mio ambito di ricerca), possiamo trovarci di fronte a una interessante analogia tra filosofia e cura. La filosofia è stata ed è in fondo la grande "madre" di ogni sapere particolare. Una madre dalla quale ogni sapere particolare si è poi distaccato, in particolare durante la prima età moderna, prendendo la via dell'autonomia disciplinare e dello specialismo. Tra il XVI e XVII secolo, saperi come anatomia, chimica, fisica, matematica e psicologia, hanno definito o ridefinito il proprio statuto, guadagnando una diversa e sempre più marcata indipendenza dalla filosofia. Il sapere è diventato sempre più specialistico, sino al particolarismo di cui soffre la scienza contemporanea, con saperi e specialisti in molti casi non più capaci di dialogare l'uno con l'altro.

Nel passato, sin da Aristotele, la parola filosofia era spesso intesa come sinonimo di "scienza universale" e non di un sapere particolare. Poteva essere considerato "filosofo" un fisico come un politico, un giurista come un anatomista. Nelle università medievali, poi nella maggior parte delle accademie dell'Europa moderna, non esisteva un dottorato in filosofia, ma si diventava "dottori" in teologia, in medicina o in giurisprudenza. Si poteva accedere al dottorato solo dopo aver concluso la Facoltà delle Arti e si era ottenuto il titolo di "Magister artium". Durante la Facoltà delle Arti si svolgeva una formazione ampia, corrispondente alle sette arti liberali (trivio + quadrivio), alle quali si aggiungevano spesso la fisica e l'etica. A lungo nelle accademie occidentali, la scienza della natura par excellence - la fisica - veniva denominata "filosofia naturale": Galileo Galilei ad es. ottenne presso l'Università di Padova la cattedra di Philosophia naturalis. Tutta la fisica era per così dire "compressa" nell'aggettivo "naturalis", mentre la filosofia era il "soggetto", la struttura portante, il prerequisito che, venendo prima, fondava il sapere particolare (fisica).

La filosofia è quindi quel sapere universale che è implicato in ogni sapere o disciplina particolare: è il sapere in quanto tale, del quale i saperi particolari fungono da specificazione, da attributo, da aggettivo, da genitivo. Oggigiorno il titolo di Ph.D., cioè di Philosophy Doctor, riflette questa dinamica: PhD è il titolo che precede la materia in cui il titolo è ottenuto (si ottiene infatti un PhD of Medicine, PhD of Physics, PhD of Engineering, ecc.). Da un punto di vista epistemologico la filosofia è dunque una sorta di "metascienza" che fornisce il set di domande e di strutture concettuali basilari che sono - o dovrebbero essere - all'origine di ogni sapere particolare. I moderni sostenevano che la filosofia fosse "scienza architettonica", nel senso che doveva strutturare tutti i diversi campi del sapere "dall'alto", assegnando a ogni disciplina l'oggetto suo proprio, ciò che oggi definiremmo "subject matter": compito di questa scienza architettonica era anche precisare i confini dello statuto epistemologico e il metodo con cui ogni scienza doveva poi inoltrarsi a conoscere i propri oggetti particolari.

Nelle vesti di metascienza, la filosofia assume il nome di metafisica, di metamatematica, ma anche di meta-teologia. Le domande fondamentali della teologia sono infatti anch'esse di origine filosofica. È una cosa che sanno bene gli accademici che lavorano in Germania. Nelle Facoltà di Teologia di area tedesca esiste, ancora oggi, una Cattedra intitolata "Philosophische Grundfragen der Theologie - Domande filosofiche fondamentali della teologia": in quanto tali, queste domande anticipano e basano il sapere teologico più specialistico. Prima di parlare di che cos'è Dio, della Sua esistenza o dei Suoi attributi va messa a tema quella inestirpabile domanda di Dio che è presente nel cuore di ogni uomo, quello che i Padri della Chiesa hanno chiamato sensus divinitatis, o senso religioso.

Ma queste domande filosofiche fondamentali non riguardano solo oggetti teologici o religiosi. Nelle Università occidentali abbiamo infatti oggi il proliferare di insegnamenti come filosofia della matematica, filosofia della biologia ecc. Presso l'Université de Genève c'è una Cattedra di Filosofia della Fisica chiamata per così dire ad "accompagnare" ed approfondire in senso epistemologicamente più ampio gli esiti delle ricerche svolte al Cern. È stato osservato che le cattedre di filosofia negli Stati Uniti diminuiscono nei dipartimenti di Humanities e crescono nelle facoltà di scienze dure, cioè di scienze naturali. Vengo ora alla questione della analogia tra filosofia e cura. Come la filosofia anche la cura è una sorta un attitudine umana naturale, una sorta di meta-struttura, che riguarda tutto lo spettro della conoscenza e delle pratiche umane. Non esiste un essere umano che non abbia una certa filosofia di vita - anche se implicita, inconsapevole o a volte contraddittoria -, come non esiste un essere umano che non abbia cura o non abbia mai avuto cura di qualcosa o qualcuno nella vita.

La cura dunque è una meta-struttura, un'attitudine attraverso cui trattiamo ciò che c'è. Come la filosofia anche la cura ha come spettro tutto l'essere. La filosofia è etimologicamente "amore per il sapere", è cioè - per definizione - "cura" del sapere. Come il sapere ha bisogno di essere "curato" per raggiungere il possesso dei propri oggetti, così la cura ha bisogno di conoscere approfonditamente i propri oggetti, altrimenti non riesce nel suo intento di curare o di curare in maniera adeguata. Filosofia e cura si implicano, pertanto, l'una con l'altra. Il lavoro comune a filosofia e cura è allora quello di non lasciare per così dire sullo sfondo o "implicite", ma di portare alla luce e fare divenire esplicite, le proprie procedure e pratiche. Il punto è cioè quello di avere una filosofia e una cura coscienti del proprio oggetto e del proprio soggetto.

Questa "coscienza" non derivi da una autocoscienza, ma è conoscenza di altro da sé, che poi diventa autocoscienza di sé: si tratta di un processo che avviene anche attraverso il concetto di "precisione", concetto che la Fondazione Silene ha scelto di approfondire quest'anno.

Lo scopo del mio blog è quello di approfondire questi temi (filosofia, cura e precisione) sul sito web della Fondazione Silene. È aperto ai contributi di chiunque.

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